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E' ufficiale la proroga IVA per il Terzo Settore

Semplificazioni fiscali, crisi d’Impresa e IVA: le novità del Decreto Legislativo n. 186/2025

 

Il Decreto Legislativo n. 186/2025 – pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 dicembre 2025 ed entrato in vigore il 13 dicembre – segna un passo importante nell’aggiornamento della disciplina che coinvolge il Terzo Settore, ma riguarda anche crisi d’impresa, mondo sportivo e imposta sul valore aggiunto (IVA), con impatti significativi per gli enti non profit e le organizzazioni di utilità sociale. 

 

Proroga decennale del regime IVA per gli enti del Terzo settore

Una delle novità più rilevanti riguarda il rinvio al 2036 dell’applicazione del nuovo regime IVA per gli enti del Terzo settore (ETS), le associazioni e società sportive dilettantistiche, in particolare per quanto concerne il passaggio dall’attuale regime di “esclusione” a quello di “esenzione” dell’IVA sulle operazioni istituzionali rese verso soci e associati. 

Questa proroga – approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta del Governo nell’ambito del Dlgs attuativo della riforma fiscale – evita che, dal 1° gennaio 2026, gli ETS si trovino immediatamente soggetti a nuovi obblighi burocratici, quali l’apertura della partita IVA, la tenuta di contabilità IVA separata e l’emissione di fatture per operazioni svolte verso associati. 

Il rinvio consente di mantenere un quadro di continuità operativa e semplificazione per le organizzazioni non profit, riconoscendo la specificità delle loro attività e tutelando la loro missione sociale nel tessuto nazionale. Lo scorso anno il Forum del Terzo Settore è stato il promotore della campagna "No vendita, no IVA", con il quale ribadiva che sostenere le attività sciali con autofinanziamenti e condivisione delle spese non poteva essere equiparato a vendita. Il rinvio accoglie l'appello delle associazioni che operano nel campo dell'inclusione e dell'educazione, dei circoli che svolgono attività culturali e di socializzazione, che vedono finalemente riconosciuto il proprio ruolo fondamentale: creare valore sociale.

 

Altre semplificazioni fiscali nel decreto

Oltre alla proroga decennale dell’IVA, il Dlgs n. 186/2025 introduce ulteriori novità e semplificazioni pensate per ridurre oneri e incertezze nella fase di piena attuazione della riforma fiscale:

  • Innalzamento delle soglie per l’accesso al regime forfettario applicabile ad Organizzazioni di Volontariato (OdV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS), con eliminazione di alcuni adempimenti legati alla certificazione dei corrispettivi per chi utilizza il regime forfetario. Viene portata a 85.000 euro la soglia per l’accesso al regime forfettario, intervenendo sia sul decreto legge 146/2021 (prima 65.000 euro), sia sull’art. 86 del codice del Terzo settore (la soglia era 130.000 euro). Viene abrogato il riferimento nel Codice agli obblighi di certificazione dei corrispettivi per chi si avvale del regime forfettario e aggiornato il dpr 696/1996 sugli esoneri dall’obbligo di certificazione circa le cessioni e le prestazioni poste in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche estendendolo anche alle OdV e alle APS che si avvalgono del regime forfettario di cui all’art. 86.

  • Nuove regole fiscali su plusvalenze e contabilità per facilitare il passaggio tra attività commerciali e non commerciali degli ETS, con possibilità di sospendere il realizzo delle plusvalenze su beni strumentali destinati alle attività istituzionali statutarie.

  • Aggiornamenti sulla disciplina IVA, compresa l’estensione dell’aliquota IVA agevolata al 5% per alcune prestazioni rese da imprese sociali, e criteri più chiari sulla detrazione dell’imposta sostenuta. 

  • Novità per lo sport dilettantistico: viene aggiornata la legge 398/1991, precisando che il riferimento è alle “associazioni e società sportive dilettantistiche” di cui al dlgs 36/2021, e posto il limite di 400.000 euro di ricavi commerciali per l’accesso a tale regime (limite che era, peraltro, già stato posto dalla legge 232 del 2016).

 

Crisi d’impresa: il quadro normativo aggiornato

Il decreto interviene anche su vari aspetti collegati alla disciplina della crisi d’impresa, integrando regole che incidono sui rapporti con l’IVA e i relativi adempimenti nei casi di difficoltà finanziaria o procedure concorsuali. Lo schema normativo, trasmesso alle Commissioni parlamentari nei mesi precedenti, mira a semplificare e coordinare obblighi fiscali, trasparenza e adempimenti, in linea con l’ampia riforma fiscale italiana. 

 

Implicazioni per gli enti non profit

In pratica, la proroga della disciplina IVA fino al 2036 significa che:

  • gli enti associativi, come ASD, SSD, OdV e APS, non dovranno applicare immediatamente il nuovo regime di esenzione IVA, evitando l’adozione di complessi obblighi contabili e amministrativi nel breve periodo;

  • è garantita maggiore prevedibilità e stabilità normativa per gli ETS, favorendo la continuità delle attività sociali, culturali e civiche svolte in favore dei soci e della comunità. 

Resta tuttavia fondamentale che gli enti interessati si mantengano aggiornati sulle indicazioni operative che emergeranno dall’Agenzia delle Entrate e dai decreti attuativi attesi nei prossimi mesi, in modo da adeguare correttamente la propria organizzazione interna e i processi amministrativi.

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